NIGHTGUIDE INTERVISTA MY ESCORT

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“Parentesi Estive” e' il singolo che accompagna la prima parte dell'omonimo progetto realizzato dalla band vicentina dei My Escort.
In concomitanza col primo dei tre tasselli di un concept che prevede oltre alla parte musicale, anche dei cortometraggi, il brano in questione affronta le inquietudini generate dallo scorrere del tempo. “Parentesi estive” simboleggia la luce, la donna, il calore, l'espansività, la gioia, il giallo, sottolineando l'idea di innamoramento e felicità intrisa però dell'ipotesi che le cose potrebbero finire.
 
Ciao, innanzitutto perché questo nome?
 
Alessio: abbiamo da tempo scelto di non dare più informazioni sull'origine del nostro nome. In realtà le motivazioni sono molteplici, ma preferiamo lasciare liberi chi incontra la nostra musica di pensare quel che meglio credono.
Preferiamo uno sforzo immaginativo al togliere ogni interpretazione.
 
E come è nato questo progetto?
Stavo lavorando al secondo disco dei Dardo Moratto, allora il mio progetto con la P maiuscola. Per divergenze di natura economica con l'allora produttore artistico (Luca Pernici), i lavori furono interrotti a metà. I ragazzi della band provati da un lungo periodo di aspettative non realizzate, da qualche bega interna e dal comportamento assurdo di Pernici finirono col decidere di mandare all'aria 10 anni di lavoro.
Sono rimasto da solo, con un pugno di canzoni (scrivevo sostanzialmente quasi tutto io) e ho deciso di rimboccarmi le maniche, ripartendo da zero. Ho contattato Luca Agerde, bassista e amico di vecchio data con cui avevo già avuto modo di suonare in passato nella mia prima band di sempre e dopo essere convenuti sulla bontà del progetto abbiamo iniziato la ricerca di altri musicisti dando vita alla prima "era" dei My Escort.
 
Adatta al periodo, “PARENTESI ESTIVE” è il vostro nuovo singolo. Come nasce?
 
Siamo in un periodo piuttosto creativo. Il mood che veste le nuove canzoni è piuttosto scuro, legandosi ai temi trattati, il senso delle cose, il passare del tempo, le debolezze umane, la morte.
Parentesi estive nasce in questo momento piuttosto intimista ma con un'anima in parte più leggera. 
State realizzando un concept in tre tasselli, ce lo spiegate?
 
Parentesi Estive  ci piaceva comunque parecchio e non volevamo accantonarla. Abbiamo perciò pensato di spezzare la pausa che intercorreva tra la promozione del nostro primo disco e il prossimo progetto raccontando una storia delle più classiche, una relazione estiva che nasce nei primi mesi di caldo e che inizia a traballare al volgere dell'autunno.
Prendendo a prestito una situazione comune, vissuta da chiunque ho voluto trattare il tema del lasciarsi sorprendere, del viversi le cose intensamente nonostante la certezza quasi matematica di una finale scontato e triste.
Non mi riusciva possibile contenere l'intera idea in un solo brano, da qui l'idea di aprire e chiudere una parentesi, di parlare dell'inizio, del proseguimento e delle riflessioni a posteriori, serializzando la cosa come tanto va di moda oggi in tv.
Dico tv perché amo coniugare la musica alle immagini, soprattutto dopo la conoscenza col regista Francisco Grimaldi che dentro di me sento essere un membro effettivo della band. Da qui la realizzazione di un cortometraggio per approfondire ulteriormente questa storia con la profonda sensibilità di questo artista eccezionale.
 
Possiamo ancora parlare di amore nelle canzoni?
Non scherziamo, se non si potesse parlare d'amore, la musica probabilmente non esisterebbe più. L'amore non è solo quel sentimento tra due persone di cui più o meno tutti avvertiamo la presenza e che spesso ci sforziamo di descrivere senza riuscirci mai del tutto.
L'amore è una forza potentissima che da dentro ci muove, la direzione può essere la conoscenza, la realizzazione di un ideale, la voglia di essere un tutt'uno con l'universo.
La musica nasce dalla necessità di comunicare ciò che l'amore genera in noi, l'impulso che ci spinge a vivere.
 
L'amarezza per lo scorrere del tempo è leitmotiv spesso presente nei vostri lavori. Chi scrive i vostri testi è molto riflessivo?
 
Che ti posso dire... Il brano che apre il nostro primo disco si chiama RIFLESSI.
 
Gli artisti che vi hanno più ispirato?
 
Sono quelli che continuano ad ispirarci. Tutti gli artisti che amano l'eleganza, che danno un senso a ciò che scrivono, che sono trasparenti ed onesti. L'elenco sarebbe immane... Sade, The Jayhawks, Niccolò Fabi, Kodaline, Amber Run, Cigarette After Sex, U2, Coldplay.. ci vorrebbero ore prima di finire l'elenco.
In fondo però non ci sentiamo influenzati da qualche artista in particolare. Ciò che maggiormente ci interessa è la bellezza.
 
Cosa avete ascoltato durante la composizione di "Canzoni in ritardo"?
 
Beh, la domanda prevede la stessa risposta della precedente.
 
Progetti futuri?
 
Stiamo valutando un importante cambiamento dal punto di vista produttivo. Qualcosa di molto innovativo rispetto al canonico modo di intendere la produzione musicale (scrittura - disco - tour - scrittura...), ma preferisco non esternarlo sino a quando non arriverà il giusto tempo.
Stiamo preparando il secondo brano della trilogia estiva che verrà presentato a settembre.
Stiamo prendendo informazioni relativamente alla stampa di un vinile in tiratura limitatissima.
E con la calma, stiamo organizzando la II^ data del nostro "Accendiamo una villa". Un format originale dove cerchiamo di aprire le ville venete al pubblico, con l'ausilio di un curatore che si occupi di mostrarla al pubblico, una cantina locale che abbia in carico il ristoro e il nostro concerto a chiusura della serata.
Abbiamo davvero moltissime altre cose impiantate, ma un po' per scaramanzia, un po' per gelosia preferiamo arrivare a compierle prima di parlarne.
 
 
 
 

intervista, my escort, parentesi estive

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