sabato 3 febbraio 2018

Open maze ailuros + moho - art city white night

@Arterìa - Bologna

Durante la Art City White Night Arteria è lieta di ospitare una sperimentazione artistica che coniuga la poetica della performance con i linguaggi della Realtà Aumentata e delle sue infinite possibilità.
Si tratta di uno spettacolo per uno spettatore alla volta che viene coinvolto in una forte esperienza sensoriale, potenziata dall'uso del visore VR, ovvero un display che, indossato, sfrutta uno schermo, dei sensori e un apposito sistema di lenti per offrire all'utente un'esperienza d'uso immersiva.
Durante l'evento lo spettatore, interagendo con i performer, entrerà in un labirinto contemporaneo in cui incontrerà i personaggi del mito classico e sceglierà come proseguire, facendo una scelta e determinando l'esito della propria esperienza. Lo spettatore, nel ruolo di Teseo, deve trovare una via piena di meraviglie e svolte inaspettate e deve scegliere se seguire il filo d'Arianna e uscire dal labirinto o meno. Ecco che il teatro ridiventa per il pubblico un momento di partecipazione attiva, interazione e autodeterminazione delle proprie scelte.
A seguire performance di MOHO Club Discontinuo sempre sul tema del labirinto contemporaneo.
OPEN MAZE
rito performativo contemporaneo @Arteria
produzione Ailuros - Hive Division & inVRsion (2017)
concept Nicola Cecconi, Valentina Paggiarin, Barbara Riebolge
drammaturgia Nicola Cecconi, Barbara Riebolge
regia Barbara Riebolge
testo Nicola Cecconi
Open Maze è un rito iniziatico, un'esperienza immersiva sul tema del labirinto contemporaneo. Lo spettatore, indossando il visore per la realtà virtuale, avrà l'opportunità di partecipare a un rito, attraverso cui sarà immerso con tutti i suoi sensi all'interno di un percorso drammaturgico che lo vedrà protagonista. Lo spettatore, che diviene Teseo, si troverà di fronte al Minotauro, dovrà trovare una via piena di meraviglie e svolte inaspettate e dovrà scegliere se seguire il filo d'Arianna e uscire dal labirinto o meno.
Il teatro nasce dal rito come un'esperienza civile e collettiva. L' "hic et nunc", che lo connotano da sempre, sono entrati in dialogo continuo con le tecnologie contemporanee. Il video a 360º per la VR (Virtual Reality) rappresenta un'opportunità ulteriore di aumentare esponenzialmente le possibilità di coinvolgimento dello spettatore. Il pubblico, indossando il visore per la realtà virtuale, Il performer agirà sullo spettatore coerentemente con il video, dando vita a un esperimento di teatro interiore. Il corpo dello spettatore diventerà il palcoscenico stesso, consentendo di proiettarlo in realtà alternative a partire dal video visualizzato. Il visore è così strumento scenico che condurrà a un rito iniziatico senza precedenti.
La perfomance racconta il labirinto contemporaneo, partendo proprio dall'antichissimo mito del labirinto cretese. Il labirinto di Cnosso, secondo la mitologia greca, era un edificio leggendario complicato da intrecci di stanze, corridoi, gallerie e cortili, fatto costruire dal re Minosse per rinchiudere il Minotauro, un mostro metà uomo e metà toro. Coloro che vi entravano non potevano più uscirne. La città di Atene, sottoposta a Creta, doveva inviare delle vittime sacrificali per offrirle in pasto al Minotauro, che si nutriva di carne umana. Finché un giorno Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì di uccidere il mostro. Quando il giovane arrivò a Creta, Arianna, la figlia di Minosse, si innamorò di lui e lo aiutò a trovare la via d'uscita dal labirinto, dandogli un filo che gli permetteva di tornare sulla sua strada.
Scrive l'architetto Jan Pieper, riferendosi al mito del labirinto: “Il mito esprime la nuova città come un brillante spettro di elementi architettonici senza precedenti, considerati al contempo terribili e meravigliosi, inquietanti e affascinanti, elementi la cui bellezza attrae e ripugna.” La città ha conservato un senso di mostruosità - è una zona di movimento, sorpresa, diversità inimmaginabile, di una complessità amplificata e artificialità mozzafiato. È un paesaggio segnato da limiti invisibili e segni confusi, una rete intricata di strade che si intrecciano.Questo senso di stupore per la città è stato vissuto innumerevoli volte da quando i Greci l'hanno sentito per la prima volta a Cnosso. La performance indaga questo disorientamento di fronte alla città e al mondo civilizzato che è proprio anche dell'uomo contemporaneo.
La castellana Ailuros, compagnia di teatro indipendente, che da anni sperimenta il linguaggio del teatro multimediale e il coinvolgimento diretto del pubblico, l'azienda asolana Hive Division, attiva nella produzione e post-produzione video e la start-up milanese inVRsion hanno collaborato alla realizzazione di una nuova performance, un'esperienza immersiva a 360o da fruire tramite visore per realtà virtuale. Ne è nata Open Maze, rito performativo contemporaneo, una tra le prime performance teatrali a livello europeo a sperimentare questo tipo di tecnologia.
Ailuros nasce nel 2009 a Treviso. La sua ricerca si sviluppa attraverso il linguaggio del teatro multimediale, l'uso di tecnologie interattive e il coinvolgimento diretto del pubblico, caratteristiche centrali della poetica della compagnia. Grazie alla partecipazione attiva degli spettatori l'esperienza teatrale ritorna ad essere esperienza collettiva di una comunità. Ailuros si occupa di teatro rituale e teatro urbano con lavori rivolti ad instaurare un dialogo con la collettività e ad una riflessione sul territorio e gli spazi cittadini.
Per maggiori info e prenotazioni, liste di attesa:
Barbara Riebolge 349 362 1836
Luis Remelli 3389625346 + luis.remelli@gmail.com (Liliana Donati donatililiana@gmail.com)
A seguire showcase musicale di MOHO Club Discontinuo. dalle. ore 23.00.
Arteria ospita MOHO/Club Discontinuo a seguito del lavoro performativo di AILUROS per proseguire sul tema del labirinto, del disorientamento, dello spazio e delle scelte decisive e lo fa attraverso uno showcase: l'esibizione di tre musicisti del collettivo unita ad una componente video originale che verrà proiettata durante le performance. La selezione musicale è influenzata da correnti wave, industrial, techno con un'inclinazione all'IDM.
MOHO Club Discontinuo nasce come collettivo di professionisti e artisti. È dedito all'organizzazione di progetti focalizzati sulla diffusione e la cultura delle avanguardie artistiche e musicali. La mission è quella di creare un motore culturale. Un prodotto che getti le sue fondamenta nell'educazione del pubblico ad una visione distante dall'iconografia del clubbing tout court: la maggior parte delle loro attività si muovono nel campo dell'insegnamento e della formazione: un tentativo di avvicinamento ad una visione post-umana del comune senso di “intrattenimento”.
Il nome del progetto trae ispirazione dalla teoria del 1909 elaborata dal geologo croato Andrija Mohorovičić, i cui studi portarono alla scoperta della cosiddetta discontinuità di Mohorovičić (MOHO). Essa rappresenta la demarcazione che separa la Crosta Terrestre dal Mantello sottostante: una linea di confine teorica e pratica, identificata tramite onde sismiche, per definire cosa stia e cosa stia . Il confine on-the-ground/under-ground.
Il termine “discontinuo” è legato all'immagine del brand: ha a che vedere con la molteplicità delle situazioni, con i vari livelli ai quali si è agito per creare i presupposti per un progetto messo a sistema nella città in cui ostinatamente vive, Rimini, sulla falsariga di molte realtà europee, alle quali una volta la Riviera guardava con orgoglio, ma che ora vede come distanti esempi di multiculturalità, multidisciplinarietà e stratificazione del tempo non dedito al lavoro.
Il collettivo è formato da operatori nel settore della comunicazione, dell'arte installativa, dell'accoglienza, della musica, della didattica e dell'interazione multimediale.
audio
Elios
facebook.com/pg/Elios.xyz
soundcloud.com/eliosxyz
Mu.La
(from Babylon Crooks)
soundcloud.com/babylon-crooks
facebook.com/babyloncrooks
Vertaliot
soundcloud.com/vertaliot_rrr
video
“IRIDE LISERGICO”
Dimorfismi autogenerativi

Info

vicolo Broglio 1/E 07:00

Costi

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