Nightguide intervista Pietro Gandetto

Nightguide intervista Pietro Gandetto


Pietro Gandetto, cantautore di Alessandria che ora vive a Milano, ha fatto uscire il suo nuovo singolo il primo Maggio. Ogni notte anticipa l'uscita del suo EP e parla non solo di amore, ma del modo in cui lo viviamo e delle emozioni che si porta dietro. Chi ha detto che l'amore e il dolore devono necessariamente andare a braccetto? Tutto dipende da come ci rapportiamo e come decidiamo di vivere questa particolare emozione. Pietro Gandetto non è solo un cantautore: ha pubblicato Nuvole sgangherate, una raccolta di poesie e, dopo esperienze in tv e sui palchi italiani, dal 2018 canta testi che ha scritto da solo.





In Ogni Notte parli di emozioni positive da portarci dietro e dici che l'amore non deve per forza portarsi dietro il dolore, anche quando finisce. Cosa si porta dietro, quindi, quando finisce?
Si porta dietro quello che si è diventati grazie all'amore, se lo si prende come un'esperienza come tante altre. Si porta dietro il ricordo dei bei momenti, la voglia di innamorarsi di nuovo. Ogni amore prepara per quello successivo.


So che hai iniziato a scrivere i tuoi testi dal 2018, mentre la tua carriera nel mondo della musica è iniziata prima. Come ti fa sentire mettere le parole alla musica, esprimere quello che provi e farlo ascoltare a tutti?
Scrivo da sempre, ma solo da qualche anno ho iniziato a sviluppare il mio progetto cantautorale. Per me, la musica dà molta più libertà rispetto alla lettura di un testo senza musica. Esprimersi con la musica è una cosa naturale che viene istintiva, credo, per un cantante. Farlo ascoltare a tutti è un atto liberatorio. Se ci sono cose interessanti da dire, è giusto condividerle e non tenersele per sé.


Sei passato da un sacco di esperienze, dai palchi a The Voice, allo studio di registrazione, alla composizione dei tuoi brani. Cosa ti sei portato dietro di ogni cosa che hai fatto, come ti hanno aiutato a costruire quello che sei adesso?
Ogni esperienza musicale mi è servita per essere quello che sono oggi. Qualche anno fa, nel giro di due mesi sono passato dal cantare la Nona Sinfonia di Beethoven (hai presente? Quella dell'Inno alla gioia) con La Verdi di Milano al palco di The Voice su Rai2. Quindi ogni esperienza viene da sé naturalmente.


Ogni notte anticipa l'uscita del tuo disco. Ci puoi dire qualcosa di più su quello che potremo ascoltare?
Ci sono diversi tipi di brani. Delle ballad, ma anche dei pezzi più ritmati. Sto cercando di costruire un progetto trasversale che abbracci vari aspetti della mia personalità.


Domanda di rito, guardando al futuro. Al momento gli spettacoli dal vivo sono fermi, ma dove vorresti suonare appena potrai farlo?
Mi piacerebbe tantissimo fare un concerto acustico al Blue Note a Milano, dove vivo. 

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