Andrea Laszlo De Simone è la sorpresa della musica italiana del 2017. Il suo ultimo album - "Uomo Donna" - ha subito raccolto unanimi riscontri da parte di critica e pubblico diventando immediatamente un piccolo grande caso.
E' appena uscito il video - cortometraggio de “Gli uomini hanno fame” quinto estratto da “Uomo Donna” dopo l'omonima title track, “Vieni a Salvarmi”,“La guerra dei baci” e “Sogno l'amore”.
E proprio questo clip, un vero e proprio cortometraggio girato dal misterioso duo Sans e dallo stesso Andrea Laszlo De Simone, vuole rappresentare in qualche modo un filo rosso che collega il video di “Uomo Donna” a quello di “Vieni a salvarmi” (di cui vuole essere un prequel). Il video di “Vieni a salvarmi” inizia infatti con le immagini del video di “Uomo donna” e si conclude proprio con le immagini di Italia - Germania 4-3 de “Gli uomini hanno fame” che a sua volta finisce di nuovo con le immagini di “Uomo donna” che compaiono anche all'inizio di “Vieni a salvarmi” in una spirale infinita in cui i significati si rincorrono diventando uno la premessa dell'altro.
Lo abbiamo intervistato. 
 
L:È uscito il video de “Gli uomini hanno fame”, come nasce?
 
A: Dunque, l'idea del video nasce da molto lontano. Avevo 15 anni quando ho avuto per la prima volta l'idea di togliere il pallone da Italia - Germania 4 a 3, ma ovviamente all'epoca non mi passava neanche per l'anticamera del cervello che alcuni anni dopo avrei scritto una canzone che si sarebbe sposata con quell'immagine metaforica. Qualche mese fa ho incontrato un duo di video maker che si fa chiamare Sans ed insieme abbiamo ragionato e lavorato per limare l'idea e realizzare il video.
 
L: In che senso è una canzone politica?
 
A: Non è che sia una canzone strettamente politica, lo diventa nel momento in cui ammettiamo che nella nostra formazione privata e in generale nella trasformazione culturale del nostro paese, i linguaggi pubblicitari hanno avuto un impatto devastante.
Lo diventa se ammettiamo che la semplificazione del linguaggio sta deteriorando la complessità dell'espressione e se ammettiamo che anche le forme d'arte e gli ideali politici sono spesso comunicati con la stessa approssimazione e con finalità spesso legate alla ricerca di facili conse


 
L: Di "Uomo Donna" è stato detto che è al tempo stesso antico e contemporaneo. Sei d'accordo?
 
A: Mah...forse in un certo senso. Quello che si può dire è che è un album realizzato con metodo empirico. Essendo stato pensato per rimanere in casa e non per essere pubblicato è figlio di una ricerca a prescindere, che doveva soddisfare me stesso e basta. Quello che ci vuole vedere chiunque altro è legittimo.
 
L: Cosa ti ha ispirato nella sua scrittura?
 
A: La solitudine e il fumo. Come sempre.
 
L: Il 15.03 sarai in concerto a Torino: che tipo di live' vedremo sul palco?
 
A: Come sempre sarò accompagnato dalla migliore delle band possibili, i miei migliori amici: Daniele C, Anthony Sasso, Damir Nefat, Filippo Cornaglia, Zevi Bordovach.
Stiamo bene insieme e nel live si percepisce...
Sarà un'oretta fatta di canzoni estrapolate dall'album.



 
L: Chi sono gli artisti contemporanei che stimi di più?
 
A: Mi è già stata fatta questa domanda diverse volte...non sono un grande ascoltatore di musica (anche se sto cercando di recuperare nell'ultimo periodo) e non ho mai comprato un disco in vita mia...è meglio non chiedermi di parlare di musica se non si vuole incorrere in un imbarazzante muro di ignoranza.
 
L: Il palco dei tuoi sogni?
 
A: (Ride) Non lo so...fino a pochi mesi fa non volevo neanche fare i concerti...sono un timido, i live inizialmente mi hanno messo emotivamente in difficoltà.
 
L: 5 dischi che ami?
 
A: Qui ti rispondo come sopra aggiungendo solo un paio di dettagli.
Il motivo per cui sono finito a fare musica è sicuramente mio fratello Matteo (cantante dei Nadar Solo) con cui ho suonato fin dalla primissima infanzia. Lui era un vero appassionato, sopratutto dei Queen...non posso dire lo stesso di me, ma io ero un grande appassionato di mio fratello ed ho vissuto un sacco del suo riflesso luminoso, suonando la batteria per e con lui. Dai Queen appunto fino ai Nirvana passando attraverso ad una marea di canzoni scritte da lui. Ma le due cose che ho davvero amato, a modo mio, sono state: Kid A dei Radiohead, portato in casa da mia madre, e Battiato in generale che mi è stato invece proposto da una persona per me molto cara.
Detto ciò non posso parlarti di altri album, perché davvero...ho molte passioni, ma non quelle nobili come l'ascolto della musica o la lettura...chiaramente questo per me non è un vanto, anzi è una vergogna, ma non ho la pazienza...sono nato per fare.
Però posso dirti il titolo di una canzone che amo moltissimo ed è “Che cosa sono le nuvole” scritta da Domenico Modugno e Pier Paolo Pasolini. Un vero capolavoro.

 

 
A giorni potrete seguire Andrea Laszlo De Simone in tour:
15.03 Torino Sotto il cielo di Fred - Hiroshima Mon Amour
17.03 Legnano (MI) - Circolone di Legnano
23.03 Pisa - Lumiere Pisa
24.03 Foligno (PG) - Supersonic Music Club
30.03 Avellino - TILT - tattoo bar events
01.04 Messina - Retronouveau
02.04 Catania - Mercati Generali
 
 
A cura di Leslie Fadlon