
"Una vita contro la camorra", la vera storia di un testimone di giustizia di Paolo De Chiara
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17/04/2025 | Bookpress
- 757
Genere: Storia vera
Pagine: 330
Prezzo: 22,00
ISBN: 9788862723053
"Una vita contro la camorra" di Paolo De Chiara è un libro che racconta la storia di Giovanni Falconera, pseudonimo di Gennaro Ciliberto, un testimone di giustizia che ha avuto il coraggio di denunciare gli intrecci tra criminalità organizzata e il sistema degli appalti pubblici. Il libro è un'inchiesta potente e ben documentata che mette in luce il meccanismo perverso con cui la camorra si infiltra nell'economia legale, sfruttando corruzione, collusioni politiche e minacce.
L'opera di De Chiara non è solo una cronaca degli eventi, ma un vero e proprio atto di denuncia che mostra la solitudine, le difficoltà e i pericoli che un testimone di giustizia deve affrontare dopo aver deciso di collaborare con lo Stato. Il libro si configura quindi come un racconto di coraggio e resistenza, ma anche come una spietata analisi delle carenze del sistema di protezione per chi decide di sfidare le mafie. Giovanni Falconera (nome fittizio usato nel libro) è in realtà Gennaro Ciliberto, un imprenditore che ha avuto un ruolo fondamentale nello smantellamento di un sistema di corruzione legato alla camorra. Ciliberto lavorava nel settore degli appalti pubblici e si è trovato ad avere a che fare con un sistema completamente marcio, in cui la camorra era il vero arbitro delle assegnazioni di lavori e forniture. Le aziende legate alla criminalità organizzata vincevano le gare d'appalto in modo fraudolento, grazie a una rete di funzionari corrotti e politici compiacenti.
Resosi conto dell'enorme giro di tangenti, estorsioni e minacce, Ciliberto ha deciso di fare la cosa più difficile: denunciare. Grazie alle sue testimonianze, sono state avviate indagini che hanno portato alla luce la presenza della camorra nei grandi appalti pubblici, smascherando un intreccio criminale che coinvolgeva imprenditori, amministratori locali e clan mafiosi. Tuttavia, dopo aver collaborato con la giustizia, Ciliberto si è ritrovato completamente isolato e abbandonato dallo Stato. Ha vissuto sulla propria pelle le contraddizioni e le inefficienze del sistema di protezione riservato ai testimoni di giustizia, scoprendo che chi decide di ribellarsi alla mafia spesso si trova a dover affrontare enormi difficoltà economiche, burocratiche e personali. Uno degli aspetti più importanti del libro è la descrizione dettagliata del meccanismo attraverso cui la camorra riesce a infiltrarsi negli appalti pubblici. Non si tratta solo di minacce agli imprenditori, ma di un sistema ben strutturato, in cui funzionari pubblici e aziende compiacenti facilitano l'assegnazione di contratti a ditte legate alla criminalità organizzata.
De Chiara spiega come il business della camorra non si basi solo sulla violenza, ma soprattutto sulla corruzione e sul riciclaggio di denaro, rendendo il confine tra criminalità e imprenditoria sempre più labile. Ciliberto/Falconera è uno dei pochi ad aver avuto il coraggio di rompere il silenzio, ma il suo percorso è stato segnato da difficoltà enormi. Il libro mette in luce il paradosso per cui chi collabora con la giustizia spesso finisce per essere abbandonato e vive come un reietto, mentre i criminali continuano a operare indisturbati. L'autore denuncia le carenze dello Stato nel proteggere chi denuncia, mostrando come spesso i testimoni di giustizia vengano considerati scomodi e lasciati soli, senza adeguato supporto economico e psicologico.
"Una vita contro la camorra" è anche un libro sulla memoria e sulla necessità di combattere l'omertà. L'autore sottolinea come la lotta alla criminalità organizzata non possa essere delegata solo alle forze dell'ordine, ma debba essere un impegno collettivo. Il messaggio finale del libro è chiaro: denunciare la mafia è un atto di coraggio che dovrebbe essere sostenuto da tutta la società, non solo dallo Stato.
Paolo De Chiara utilizza uno stile diretto e incisivo, tipico del giornalismo d'inchiesta, ma senza rinunciare alla forza emotiva della narrazione. Il libro si legge come un thriller reale, con una tensione crescente che accompagna il lettore nel viaggio di Falconera/Ciliberto tra minacce, indagini e abbandono istituzionale. L'autore è molto attento alla ricostruzione dei fatti, basandosi su documenti giudiziari, interviste e testimonianze dirette, rendendo il libro una lettura documentata e autorevole, ma anche coinvolgente e umanamente toccante.
"Una vita contro la camorra" è un libro potente e necessario, che getta luce su una delle realtà più inquietanti della criminalità organizzata: l'infiltrazione negli appalti pubblici e la solitudine di chi denuncia. Paolo De Chiara racconta con lucidità la storia di un uomo che ha avuto il coraggio di opporsi a un sistema criminale radicato, ma che, invece di essere protetto e sostenuto, è stato abbandonato. Il libro è un atto di denuncia sociale, ma anche un omaggio al coraggio di chi non si piega alla mafia.
Perché leggerlo? Per comprendere come la camorra si infiltra nell'economia legale, per riflettere sulle difficoltà dei testimoni di giustizia in Italia, per conoscere una storia vera di resistenza e denuncia. Un libro che non lascia indifferenti e che dovrebbe essere letto da chiunque voglia capire il fenomeno mafioso e il prezzo del coraggio civile.
Link di vendita online:
https://www.bonfirraroeditore.it/prodotto/una-vita-contro-la-camorra/?srsltid=AfmBOorJUgXAGg2jfvMwP88-ToUQ2gPc4F4cakqD3nx2kV2wKtIUBQjF
Pagine: 330
Prezzo: 22,00
ISBN: 9788862723053
"Una vita contro la camorra" di Paolo De Chiara è un libro che racconta la storia di Giovanni Falconera, pseudonimo di Gennaro Ciliberto, un testimone di giustizia che ha avuto il coraggio di denunciare gli intrecci tra criminalità organizzata e il sistema degli appalti pubblici. Il libro è un'inchiesta potente e ben documentata che mette in luce il meccanismo perverso con cui la camorra si infiltra nell'economia legale, sfruttando corruzione, collusioni politiche e minacce.
L'opera di De Chiara non è solo una cronaca degli eventi, ma un vero e proprio atto di denuncia che mostra la solitudine, le difficoltà e i pericoli che un testimone di giustizia deve affrontare dopo aver deciso di collaborare con lo Stato. Il libro si configura quindi come un racconto di coraggio e resistenza, ma anche come una spietata analisi delle carenze del sistema di protezione per chi decide di sfidare le mafie. Giovanni Falconera (nome fittizio usato nel libro) è in realtà Gennaro Ciliberto, un imprenditore che ha avuto un ruolo fondamentale nello smantellamento di un sistema di corruzione legato alla camorra. Ciliberto lavorava nel settore degli appalti pubblici e si è trovato ad avere a che fare con un sistema completamente marcio, in cui la camorra era il vero arbitro delle assegnazioni di lavori e forniture. Le aziende legate alla criminalità organizzata vincevano le gare d'appalto in modo fraudolento, grazie a una rete di funzionari corrotti e politici compiacenti.
Resosi conto dell'enorme giro di tangenti, estorsioni e minacce, Ciliberto ha deciso di fare la cosa più difficile: denunciare. Grazie alle sue testimonianze, sono state avviate indagini che hanno portato alla luce la presenza della camorra nei grandi appalti pubblici, smascherando un intreccio criminale che coinvolgeva imprenditori, amministratori locali e clan mafiosi. Tuttavia, dopo aver collaborato con la giustizia, Ciliberto si è ritrovato completamente isolato e abbandonato dallo Stato. Ha vissuto sulla propria pelle le contraddizioni e le inefficienze del sistema di protezione riservato ai testimoni di giustizia, scoprendo che chi decide di ribellarsi alla mafia spesso si trova a dover affrontare enormi difficoltà economiche, burocratiche e personali. Uno degli aspetti più importanti del libro è la descrizione dettagliata del meccanismo attraverso cui la camorra riesce a infiltrarsi negli appalti pubblici. Non si tratta solo di minacce agli imprenditori, ma di un sistema ben strutturato, in cui funzionari pubblici e aziende compiacenti facilitano l'assegnazione di contratti a ditte legate alla criminalità organizzata.
De Chiara spiega come il business della camorra non si basi solo sulla violenza, ma soprattutto sulla corruzione e sul riciclaggio di denaro, rendendo il confine tra criminalità e imprenditoria sempre più labile. Ciliberto/Falconera è uno dei pochi ad aver avuto il coraggio di rompere il silenzio, ma il suo percorso è stato segnato da difficoltà enormi. Il libro mette in luce il paradosso per cui chi collabora con la giustizia spesso finisce per essere abbandonato e vive come un reietto, mentre i criminali continuano a operare indisturbati. L'autore denuncia le carenze dello Stato nel proteggere chi denuncia, mostrando come spesso i testimoni di giustizia vengano considerati scomodi e lasciati soli, senza adeguato supporto economico e psicologico.
"Una vita contro la camorra" è anche un libro sulla memoria e sulla necessità di combattere l'omertà. L'autore sottolinea come la lotta alla criminalità organizzata non possa essere delegata solo alle forze dell'ordine, ma debba essere un impegno collettivo. Il messaggio finale del libro è chiaro: denunciare la mafia è un atto di coraggio che dovrebbe essere sostenuto da tutta la società, non solo dallo Stato.
Paolo De Chiara utilizza uno stile diretto e incisivo, tipico del giornalismo d'inchiesta, ma senza rinunciare alla forza emotiva della narrazione. Il libro si legge come un thriller reale, con una tensione crescente che accompagna il lettore nel viaggio di Falconera/Ciliberto tra minacce, indagini e abbandono istituzionale. L'autore è molto attento alla ricostruzione dei fatti, basandosi su documenti giudiziari, interviste e testimonianze dirette, rendendo il libro una lettura documentata e autorevole, ma anche coinvolgente e umanamente toccante.
"Una vita contro la camorra" è un libro potente e necessario, che getta luce su una delle realtà più inquietanti della criminalità organizzata: l'infiltrazione negli appalti pubblici e la solitudine di chi denuncia. Paolo De Chiara racconta con lucidità la storia di un uomo che ha avuto il coraggio di opporsi a un sistema criminale radicato, ma che, invece di essere protetto e sostenuto, è stato abbandonato. Il libro è un atto di denuncia sociale, ma anche un omaggio al coraggio di chi non si piega alla mafia.
Perché leggerlo? Per comprendere come la camorra si infiltra nell'economia legale, per riflettere sulle difficoltà dei testimoni di giustizia in Italia, per conoscere una storia vera di resistenza e denuncia. Un libro che non lascia indifferenti e che dovrebbe essere letto da chiunque voglia capire il fenomeno mafioso e il prezzo del coraggio civile.
Link di vendita online:
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